“Il Piano delle Coste e l’entroterra costiero”.
E’ questo il titolo di una nota inviata all’Assessore alle Politiche Urbanistiche Rita Miglietta dal Comitato Unitario per lo Sviluppo di Frigole e del Litorale Leccese, come contributo al dibattito in corso.
I gestori dei lidi balneari sono importanti portatori d’interesse in merito al Piano, ma ancora di più lo sono le comunità che vivono l’entroterra leccese, con i loro bisogni e le proprie idee di sviluppo del territorio.
Se l’impostazione del PCC appare sostanzialmente corretta e basata su una solida valutazione dell’assetto idrogeologico del territorio e degli ecosistemi, il CUFRILL avanza alcune idee che possono integrarsi nel piano. Innanzitutto la necessità di salvaguardare e potenziare la vocazione agricola del territorio, che determina aspetti fondamentali del paesaggio, come storicamente si è configurato dopo le tre bonifiche che si sono susseguite dalla fine dell’800 fino agli anni ’30 del secolo scorso. Essa è fondamentale non soltanto rappresenta attrattiva e fondamentale supporto a una fruizione turistica, sia dei leccesi che dei turisti italiani e stranieri, ma è occasione di sviluppo e di conservazione di un territorio preziosissimo. Fortemente connesso è il problema dei canali delle bonifiche e dell’idrovora, oggi non funzionanti. Il loro deterioramento sta determinando l’impaludamento di alcuni terreni, rendendo impossibili le coltivazioni. La regolazione urbanistica e territoriale del litorale non può perciò prescindere da un articolato Piano delle Acque, che verifichi la situazione esistente, mantenga la funzionalità dei canali di bonifica e impedisca il deterioramento del territorio.
Il terzo aspetto riguarda più strettamente la linea di costa. Occorre sostituire la rendita degli stabilimenti balneari di pietra, immobili e infruttuosi per la gran parte dell’anno, con una nuova imprenditorialità. L’offerta turistica deve diventare sempre più varia, moderna e attraente, perché la domanda si è fortemente modificata rispetto a 50 anni fa. Come si può pensare ad una vera destagionalizzazione se nei mesi non estivi si assiste allo spopolamento delle cabine, che impediscono perfino la visione della spiaggia e del mare, e alla ovvia cessazione di qualunque offerta di servizi da parte degli stabilimenti?
La vivibilità di un territorio è fondata su tanti aspetti: sociale, economico, ma anche ambientale e paesaggistico. I residenti del litorale chiedono all’Amministrazione comunale di andare avanti con speditezza sulla strada intrapresa perché il Piano delle Coste possa rapidamente diventare occasione di lavoro e di sviluppo.
In allegato il testo della nota inviata da CUFRILL.