Dopo l’assemblea di martedì 17, la Comunità di Frigole scrive al Magnifico Rettore per accogliere la sua disponibilità al dialogo e all’ascolto e sollecitare l’Università a compiere gli atti necessari affinché il bacino di Acquatina possa superare lo stato di abbandono in cui versa e diventare occasione di sviluppo per il territorio circostante. Di seguito il testo della lettera, inviata per conoscenza anche all’Assesssore ai Lavori Pubblici e vice-Sindaco Alessandro Delli Noci
Egregio Prof. Zara,
ci dispiace che non abbia potuto intervenire all’assemblea pubblica di martedì sera a Frigole, ma eravamo coscienti che l’invito era stato formulato con brevissimo preavviso e solo un fortunata coincidenza avrebbe potuto consentire la sua partecipazione.
Come sempre, quando a Frigole si parla di Acquatina l’assemblea ha visto un’ampia e sentita partecipazione, essendo la comunità locale molto attenta al destino e alla riqualificazione del bacino.
Dopo l’intervento mio e del Vice-Sindaco Alessandro Delli Noci e una vivace discussione, si è convenuto che il passo necessario affinché si giunga ad una valorizzazione del sito è l’avviso pubblico per la manifestazione d’interesse di soggetti privati alla realizzazione di attività produttive e servizi, che ancora non è stato concretizzato dall’Università e che appare necessario per il cambiamento dei termini della concessione da parte della Regione. Purtroppo negli anni scorsi abbiamo assistito ad un rimpallo di responsabilità tra Regione ed Università in merito alle caratteristiche della concessione del bacino, che ha portato all’immobilismo e al progressivo decadimento ambientale e paesaggistico del Sito di Interesse Comunitario. Questa situazione non è più tollerabile e auspichiamo che il prossimo Consiglio di Amministrazione dell’Università del Salento, che vedrà la partecipazione di rappresentanti della Regione, possa definire finalmente con chiarezza le responsabilità di ciascuno degli attori e le azioni immediate da intraprendere.
La comunità di Frigole avanza due richieste:
1) Che le attività che saranno proposte per il Sito di Acquatina siano compatibili con la specificità del luogo, con le sue caratteristiche paesaggistiche e con la sua storia più recente. Siamo interessati ad una sua fruizione produttiva e sociale che consenta la manutenzione e la valorizzazione del SIC senza che si arrechi danno all’ambiente e all’ecosistema. Per questo siamo certi che l’Università abbia al suo interno le competenze per garantire questa imprescindibile condizione, mettendo da parte il falso ambientalismo che, in nome della salvaguardia del territorio, impedisce qualunque iniziativa.
2) Che le decisioni in merito al bacino di Acquatina siano condivise con la Comunità di Frigole, che è interessata alla corretta gestione di quel “bene comune” e alle ricadute che essa può avere sulla realtà locale. Troppe volte la voce della Comunità è rimasta inascoltata, ignorando che soltanto il coinvolgimento pieno dei cittadini può garantire la tutela e la salvaguardia dei luoghi.
Abbiamo colto con favore la sua disponibilità a mantenere un dialogo aperto con la Comunità e le riaffermiamo che il nostro atteggiamento non è di contrapposizione ma di piena collaborazione per il raggiungimento di obiettivi comuni, attraverso una partecipazione che non sia di facciata ma realmente orientata alla condivisione delle scelte più opportune.
Cordiali saluti